Come funziona il Conto Termico 2024 e quali sono le modalità per farne richiesta? È di certo una domanda diffusa, fra coloro che hanno da poco concluso interventi di efficientamento energetico dei loro immobili e, pertanto, vogliono approfittare degli incentivi previsti dal Gestore Servizi Energetici (GSE)
Il Conto Termico nasce infatti nel 2012 per sostenere interventi volti al miglioramento degli edifici in termini di efficienza termica, anche con l’adozione di tecnologie più sostenibili, come ad esempio le fonti rinnovabili. È disponibile sia per i privati che per le Pubbliche Amministrazioni e, tramite l’erogazione annuale di fondi a esaurimento, permette di recuperare fino al 65% delle spese sostenute o, in alcuni specifici casi, può arrivare anche al 100%. Poiché non prevede detrazioni fiscali, bensì un rimborso delle spese, il Conto Termico funziona in modo simile al Reddito Energetico, quest’ultimo pensato per incentivare l’installazione di impianti fotovoltaici per le famiglie a reddito ridotto.
1. Cos’è il Conto Termico 2024?
2. Conto Termico 3.0: le novità in arrivo
3. Chi può usufruire del Conto Termico 2024?
4. Quanto si recupera con il Conto Termico?
5. Cosa fare per accedere al Conto Termico
Cos’è il Conto Termico 2024?
Istituito con il DM 28/12/2012, e aggiornato con il DM 16/02/2016, il Conto Termico è un incentivo statale previsto per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Concesso a privati, piccole imprese e Pubbliche Amministrazioni, il Conto Termico 2.0 – così come viene chiamato dopo le modifiche del 2016 – prevede l’erogazione di fondi annuali a esaurimento, così suddivisi:
- 900 milioni di euro annui per privati e piccole imprese;
- 400 milioni di euro annui per le Pubbliche Amministrazioni.
Per accedere al Conto Termico è necessario presentare apposita domanda, al termine dei lavori di ristrutturazione dell’immobile, e i rimborsi a fondo perduto vengono erogati tramite rate costanti della durata compresa tra i 2 e i 5 anni, per un massimo di 5.000 euro per ogni singola rata. Di norma, l’erogazione avviene entro due mesi dalla richiesta, fino a esaurimento fondi.
Ma come si accede al Conto Termico 2024 e quali interventi vengono ammessi per l’ottenimento dell’incentivo?
Conto Termico 3.0: le novità in arrivo
Nella primavera del 2024, il MISE – il Ministero dello Sviluppo Economico – ha avviato la prima consultazione pubblica sul Conto Termico 3.0, ovvero il nuovo aggiornamento del programma gestito dal GSE, dopo la modifica avvenuta nel 2016.
Diverse sono le novità in arrivo, a partire dai beneficiari. A quelli già presenti nel Conto Termico 2.0, si aggiungono infatti:
- le Comunità Energetiche basate su fonti rinnovabili;
- le associazioni di autoconsumo collettivo;
- gli enti del Terzo Settore.
Oltre agli interventi tutt’oggi compresi nella sovvenzione, si aggiungeranno:
- l’installazione di sistemi di schermatura e ombreggiamento per le chiusure trasparenti esposte da est a ovest;
- l’installazione di apparecchi per la ricarica dei veicoli elettrici, come ad esempio le colonnine;
- l’installazione di fotovoltaico all’interno del Conto Termico, compresi i sistemi di accumulo, purché l’impianto sia abbinato a sistemi elettrici di climatizzazione invernale, quali le pompe di calore.
Prima che il Conto Termico 3.0 sia effettivamente disponibile, sarà necessaria la pubblicazione dell’apposito decreto ministeriale.
Chi può usufruire del Conto Termico 2024?
Come già accennato, il Conto Termico 2.0 è un incentivo destinato sia ai privati che alle piccole imprese, nonché alla Pubblica Amministrazione. Sono previsti due fondi diversi e, in generale, si distingue tra:
- Pubbliche Amministrazioni di ogni genere;
- i privati e piccole imprese, che possono richiedere direttamente l’accesso al Conto Termico oppure tramite una ESCo, ovvero Energy Service Company che realizzano i lavori di efficientamento energetico;
- i vecchi Istituti Autonomi Case Popolari;
- le cooperative di abitanti purché iscritte all’apposito albo;
- le società cooperative edilizie e i consorzi costituiti presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Cosa rientra nel Bonus Conto Termico 2024?
Sono diversi gli interventi che rientrano all’interno dei bonus previsti per il Conto Termico 2024, a seconda dei soggetti richiedenti. Partendo dai privati e piccole imprese, sono ammessi alla sovvenzione della spesa fino al 65%:
- la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore fino a una potenza termica nominale di 2.000 kWt, indipendentemente si tratti di soluzioni elettriche, geotermiche o a gas;
- la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con sistemi ibridi a pompa di calore;
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale e di riscaldamento, anche per serre e fabbricati rurali, con generatori di calore quali caldaie e termocamini a biomassa, con potenza nominale fino ai 2.000 kWt;
- l’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria, per una superficie solare lorda fino a 2.500 metri quadrati;
- la sostituzione degli scaldacqua elettrici con soluzioni alimentati a pompa di calore.
Per le Pubbliche Amministrazioni, invece, è previsto il rimborso:
- delle soluzioni di isolamento termico delle superfici opache, ad esempio tramite coibentazione o cappotto termico;
- della sostituzione delle chiusure trasparenti con infissi ad alta efficienza energetica;
- la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con generatori di calore a condensazione;
- l’installazione di sistemi di schermatura e ombreggiamento delle chiusure trasparenti, sia fisse che mobili;
- la sostituzione dei sistemi di illuminazione interni e delle pertinenze esterne con sistemi a basso consumo;
- l’installazione di strumenti tecnologici per la gestione e il controllo automatico degli impianti termici ed elettrici;
- gli interventi di trasformazione degli immobili in “edifici a energia quasi zero”.
Quanto si recupera con il Conto Termico?
Ma quanto si può recuperare sulla spesa per l’efficientamento termico ed energetico degli edifici, approfittando dei fondi del Conto Termico 2024? In linea generale, le percentuali di sovvenzione per i privati e piccole aziende sono:
- fino al 65% per gli interventi sostenuti, come l’installazione di pompe di calore, caldaie e termocamini a biomasse, sistemi ibridi con pompe di calore e impianti solari termici;
- fino al 50% per i privati, le cooperative di abitanti e le cooperative sociali per le spese di Diagnosi Energetica e di rilascio dell’APE (Attestato di Prestazione Energetica)
Per la Pubblica Amministrazione, sono invece previste le seguenti soglie:
- fino al 100% per le spese di Diagnosi Energetica e di rilascio dell’APE (Attestato di Prestazione Energetica);
- fino al 65% per la trasformazione degli edifici in immobili “a energia quasi zero”;
- fino al 50% per gli interventi di isolamento termico nelle zone climatiche E ed F dello Stivale, con la possibilità di arrivare al 55% se si include la sostituzione degli infissi, purché abbinati alla sostituzione dell’impianto di riscaldamento esistente;
- fino al 40% per gli interventi di isolamento delle pareti e delle coperture, la sostituzione degli infissi, l’installazione di schermature solari, l’efficientamento dell’illuminazione e l’installazione dei sistemi di automazione.
Cosa fare per accedere al Conto Termico
Ma come si richiedono le sovvenzioni previste per il Conto Termico 2024? Anche in questo caso, bisogna prendere in considerazione delle modalità differenziate per privati e Pubbliche Amministrazioni e rispettare le rispettive regole applicative.
Per i privati e le piccole aziende, è necessario:
- presentare la richiesta di incentivo entro 60 giorni dal termine dei lavori sostenuti;
- accertarsi che i pagamenti effettuati per i lavori non siano avvenuti a più di 90 giorni dalla presentazione della domanda;
- accertarsi che la richiesta venga presentata dal soggetto che ha materialmente sostenuto le spese o, in alternativa, da un soggetto delegato. Ancora, la domanda può essere presentata dalla ESCo che ha sostenuto i lavori e ha provveduto allo sconto in fattura per il Conto Termico.
Per le pubbliche amministrazioni, oltre ai requisiti già previsti per i privati, sarà necessario anche allegare:
- la Diagnosi Energetica dell’Immobile;
- il Contratto di Prestazione Energetica stipulato con la ESCo;
- l’Atto Amministrativo a testimonianza dell’assegnazione e della consegna dei lavori, con il relativo verbale.
La domanda dovrà essere presentata online sul sito del GSE, tramite il servizio PortalTermico, e oltre alla documentazione necessaria – tra cui le ricevute delle spese effettuate e l’eventuale contratto sottoscritto con l’ESCo – sarà necessario compilare la modulistica che verrà fornita.
Per entrambe le categorie il GSE verificherà la richiesta e, se approvata, l’erogazione dei fondi avverrà entro i 30 giorni successivi al bimestre di presentazione della domanda. Le spese inferiori a 5.000 euro verranno erogate in un’unica soluzione, per cifre maggiori si provvederà invece a rateizzazione.
È importante sottolineare che, per ogni intervento sostenuto, il GSE effettuerà un calcolo del Conto Termico: determinerà il massimo erogabile per ogni lavoro effettuato e, dopodiché, l’importo totale dell’incentivo. Le modalità di calcolo variano per ogni intervento e sono riportate nel dettaglio sul PortalTermico.
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